Che farai al termine della notte? nelle librerie di tutta italia 

𝘚𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘷𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘶𝘭𝘪𝘷𝘰 𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘭𝘦

𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘴𝘦

𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯’𝘢𝘵𝘭𝘦𝘵𝘢,

𝘩𝘢𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘪ù 𝘢𝘭𝘣𝘦𝘳𝘪,

𝘩𝘢𝘪 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘪𝘰,

𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢.

📖 Adrian Grima, “Che farai al termine della notte?”, traduzione dal maltese di Virginia Monteforte, testo originale a fronte. Disponibile in libreria, negli store online e su www.mesogea.it


Esce il 12 luglio 2024 nelle librerie di tutta Italia il mio libro di poesie, Klin u Kapriċċi Oħra (KKM 2015), tradotto in italiano dal maltese da Virginia Monteforte, con il sostegno del National Book Council (Malta).

Il libro è pubblicato dalla casa editrice importante, Edizioni Mesogea Culture Mediterranee. Sarà in vendita sul loro sito, ma anche sui siti di Feltrinelli, Mondadori, e IBS dal 12 luglio.

Mille grazie a Caterina Pastura, a Ugo Magno, e a tutta la redazione per la proposta di pubblicare le mie poesie dopo venti anni di collaborazione con la Mesogea.

Nel bel disegno di Olga Gurgone, che si occupa della grafica alla Mesogea, c’è un richiamo al titolo in maltese, Rosmarino e altri capricci.

Ma la Mesogea, con l’accordo mio e di Virginia, ha deciso di puntare su un altro titolo che suggerisce il tema molto attuale, purtroppo sempre attuale, della guerra. Magari dopo la notte, arriva il rosmarino dell’amore.

Sono contentissimo. Non vedo l’ora di prendere il libro nelle mani. E di sentire l’odore rassicurante della stampa.

Dalla quarta di copertina: 

Dalla calda e accogliente intimità di una cucina i versi di Adrian Grima ci conducono all’improvviso verso paesaggi più scomodi, ponendoci di fronte all’inquietante naturalezza che violenze, esilio e guerre hanno ormai assunto nelle nostre vite. Il mare, presenza costante nella letteratura maltese, è accantonato e quasi messo a tacere per lasciare spazio a storie che vengono da lontano: un incendio che divora vigne dall’altra parte del mondo, il fragore sprezzante dell’oceano, una casa svuotata e fatta esplodere nel cuore della notte in Palestina, l’eco di un’altra bomba alla fine degli anni Novanta in Irlanda. E quasi a ricongiungerci a quel domestico avvio del libro, l’imprevista pace notturna di una campagna umbra, dove un ulivo tende i suoi rami verso la valle come una danzatrice in meditazione. 

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